La pioggia di sangue a Cales

La pioggia di sangue

La pioggia di sangue è un fenomeno meteorologico che consiste in una precipitazione piovosa di colore rosso.

L’aspetto inconsueto ha dato adito in passato alla formulazione dell’ipotesi di sangue caduto dal cielo.

Questo mistero è stato spesso interpretato come evento soprannaturale.

Nella quasi totalità dei casi, il fenomeno è dovuto a polveri sospese in atmosfera che colorano l’acqua.

Specificatamente, si tratta di particelle di sabbia sospinte dallo scirocco, il vento caldo dell’esteso deserto sahariano.

Nell’antica Roma vi sono state molte attestazioni, letterarie e storiografiche, di presunte piogge di sangue.

Nel 214 a.C., durante il consolato di Quinto Fabio Massimo e Marco Claudio Marcello, furono resi noti molti prodigi.

Si diceva che a Lanuvio dei corvi avevano fatto il nido nel tempio di Giunone Sospita.

In Puglia aveva preso fuoco una palma verde.

A Mantova uno stagno formato dagli straripamenti del fiume Mincio era apparso pieno di sangue.

Il fenomeno a Cales

A Cales, cittadina Campana, e a Roma nel foro Boario era piovuto sangue.

Prodigia multa nuntiata sunt: Lanuvi in aede Iunonis corvos nidum fecisse; in Apulia palmam viridem arsisse; Mantuae visum esse stagnum cruentum effusum ex Mincio amni; Calibus, in parva Campaniae urbe, et Romae in foro boario sanguine pluisse. (1)

Alcuni autori classici diedero il giusto risalto a questi episodi, riconoscendo a volte gli eccessi delle credenze popolari.

Tutti questi prodigi, secondo il responso degli aruspici, furono espiati con il sacrificio degli animali adulti.

Inoltre, innalzarono una preghiera pubblica a tutti gli dei in tutti i sacrari per dieci giorni.

Haec prodigia cum per ora omnium pervulgarentur, ex aruspicum responso supplicatio decem dierum in omnibus fanis indicta est. (1)

Nei luoghi di culto di Cales, ritenuti dimore della divinità, si celebrarono quindi sacrifici espiatori per acquietare le forze demoniache.

In un’altra testimonianza riportata da Tito Livio, si evidenziarono pressappoco i medesimi eventi straordinari.

I fenomeni miracolosi si raccontavano tanto più numerosi quanto più ingenui e superstiziosi erano gli uomini che ci credevano.

A Cales era piovuta della creta e a Roma, nel foro boario, sangue.

Prodigia eo anno multa nuntiata sünt, quae quo magis ere debant simplices ac religiosi homines, eo plura nuntiabantur … et Calibus creta et Romae in foro bovario sanguine pluvisse (2)

Dunque, rispetto alla versione precedente, Cales fu investita da una pioggia mista a materiale argilloso-calcareo.

Inoltre, fu innalzata una preghiera a tutti quegli dei che avevano in Roma dei sacrari.

… et supplicatio omnibus deis quorum pulvinaria Romae essent indicta est. (2)

Senza ombra di dubbio, la popolazione di Cales rimase sconcertata nel vedere una strana, insolita e misteriosa “pioggia rossa”.

Bibliografia:
1) Superni Gradus, Notizie di alcuni prodigi, volume unico
2) Tito Livio, Ab Urbe Condita, Libro XXIV, 10

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