Le due “bande”

Le due bande

Nei giorni di domenica 9 e lunedì 10 maggio 1937 si celebrò la festività di S. Nicola di Bari patrono della frazione di Zuni.

Il comitato festeggiamenti, guidato dal parroco Simone Giuseppe, era composto da:

Capuano Giuseppe di Giuseppe, Capuano Onofrio di Antonio, Colella Francesco di Antonio, Del Vecchio Salvatore fu Giuseppe e Salerno Nicola di Francesco.

La commissione iniziò a preparare l’evento quattro mesi prima del suo inizio.

Sin da aprile 1937 s’incominciò a delineare una imbarazzante ostilità nell’assoldare la banda musicale di Visciano di Calvi Risorta per incomprensioni sorte durante la festa di S. Nicola dell’anno precedente o presumibilmente a causa di screzi insorti tra alcuni componenti delle due comunità.

È bene chiarire che la formazione orchestrale di Visciano, pur essendo anche la banda della 141° Legione d’assalto “Volturno” di Caserta della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (M.V.S.N.), era composta da pochi elementi ed era costretta a reclutare musicisti da altre formazioni quando doveva esibirsi.

Il podestà Giovanni Marrocco e il commissario caleno del fascio di combattimento Nicola Cotecchia convinsero i “mast’ e festa” e il parroco, presidente della commissione, ad ingaggiare il complesso bandistico di Visciano.

L’accordo prevedeva il divieto di contattare altre formazioni bandistiche e fissava al contempo un compenso di lire 600, secondo il tariffario all’epoca vigente.

L’invio a Calvi del Commissario di P.S.

In seguito gli “economi di festa” con l’appoggio del parroco, non pienamente convinti della scelta effettuata, stipularono un altro contratto con il complesso bandistico di Macerata Campania per la cifra di lire 1000.

Per dirimere la controversia delle due “bande” il Questore di Napoli inviò espressamente a Calvi Risorta il Commissario di Pubblica Sicurezza di S. Maria Capua Vetere, il Cav. Cenami.

Quest’ultimo ordinò di far suonare domenica 9 l’orchestra locale e il giorno successivo 10 maggio quella di Macerata Campania.

Al fine di prevenire incidenti tra zunesi e viscianesi durante i giorni di festa, i vertici delle forze dell’ordine decisero di inviare a Zuni altri 5 carabinieri che si aggiunsero ai 3 militari, compreso il comandante, della locale stazione sotto la personale supervisione del Questore di Napoli, del Commissario di P.S. Cav. Cenami, del Capitano dei Carabinieri Reali, del Centurione Cav. Pannuti, aiutante maggiore della 141° legione della milizia nonché del Capo manipolo della stessa.

Durante lo svolgimento serale dei programmi musicali si registrò una notevole affluenza di pubblico proveniente anche da altre borgate di Calvi Risorta.

Domenica 9 la banda locale, meno blasonata della “forestiera”, ricevette applausi ed omaggi floreali anche se ai suoi musicisti l’incaricato della Milizia vietò l’uso della divisa.

La contrarietà delle autorità locali

La sera del 10 il Podestà al ritorno da Roma, durante lo svolgimento del concerto bandistico della formazione di Macerata Campania, ordinò che i festeggiamenti terminassero alle ore 22 anziché alle 24 come la sera precedente.

Ma il Questore presente sul territorio caleno per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, per ovvie ragioni di opportunità, si oppose con fermezza.

Grazie all’impegno dei volontari e all’imponente schieramento di forze di polizia, le due giornate di festeggiamenti si svolsero in un clima tranquillo e pacifico.

Le autorità locali, invece, covando un forte risentimento verso gli organizzatori, segnalarono, senza conseguenze per gli interessati, ogni cosa all’autorità giudiziaria competente perché l’intero programma della festività non fu comunicato al Questore ma solo la processione di domenica nove, le luminarie elettriche furono installate senza pagare la tassa di concessione governativa e senza il permesso della locale autorità di P.S., e si era questuato senza chiedere l’autorizzazione a nessuno.

Per quanto concerne il dispiegamento della forza pubblica, ritengo sproporzionato il numero di uomini impiegati rispetto alla portata della manifestazione considerando che la frazione di Zuni contava nel 1937 appena 800 abitanti e se si pensa che fondamentalmente la popolazione era pacifica, laboriosa e rispettosa delle leggi e delle autorità.

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