La nuova casa comunale

Zuni, sede del Municipio

La frazione di Zuni, luogo centrale di Calvi Risorta, ha ospitato sin dai tempi passati la sede del governo locale.

Dagli inizi del novecento, gli uffici comunali erano collocati in un portone al civico 15 di Vico 1° Zona.

Alla fine del secondo conflitto mondiale, i locali furono trasferiti in un palazzo di Via Roma.

L’ente occupava tutto il primo piano dello stabile.

Una volta terminale le scale, sul lato sinistro, i cittadini erano accolti dal sig. Angelo Amato di Petrulo.

L’usciere, un invalido della prima guerra mondale, riceveva le richieste, le annotava e le smistava ai dipendenti comunali.

Infine, ne organizzava le consegne.

Oltre ad Angelo, la pianta organica comprendeva il segretario comunale, Izzo Giovanni di Visciano, gli applicati, Crescenzo Bonacci, Antonio Laurenza ed Ernesto Prezioso, e l’unico vigile urbano, Luigi Suglia.

Le elezioni amministrative del 6 novembre 1960 sancirono la vittoria della lista civica della Bilancia.

Elezioni_1960

Il consiglio comunale elesse sindaco il Dr. Giovanni D’Elia di Visciano e suo vice Angelo Capuano.

I nuovi amministratori misero in cantiere la costruzione di una nuova casa comunale.

Per tale scopo ricorsero alla legge 18 aprile 1962, n. 167.

La zona individuata era la centralissima “area San Nicola ” in via IV Novembre.

L’esproprio dei terreni

I terreni furono espropriati agli eredi del dott. Oreste Mancini.

Quest’ultimi fecero ricorso alle autorità competenti denunciando l’accanimento nei loro confronti del Comune di Calvi Risorta.

Il sindaco, con l’ausilio di una planimetria in scala redatta dal geometra Luigi De Biasio, riuscì a dimostrare al Prefetto di Caserta che il lotto di terra individuato dall’ente aveva un unico proprietario e non vi erano altre aree disponibili nei luoghi circostanti.

Rigettato il ricorso, il Comune liquidò la somma spettante ai Mancini, rapportata al valore agricolo del suolo.

Il progetto originario prevedeva la costruzione della nuova casa comunale tra il retro del palazzo e la pista da ballo.

Ciò avrebbe consentito la realizzazione di una grande piazza nel punto in cui via IV Novembre si biforca in direzione Petrulo.

Di fronte al municipio, dalla parte opposta dello spazio urbano, era in previsione l’edificazione del plesso della scuola media.

Inoltre, per rompere l’isolamento di Zuni, avrebbero dovuta costruire una strada che collegava lo slargo con Piazza Umberto I attraverso Vico 2° Zona.

Il piano prevedeva la demolizione di alcuni fabbricati fatiscenti in prossimità del centro storico.

Lo spostamento della costruzione del fabbricato

La progettazione dell’edificio era in via di definizione.

In un primo momento, i consiglieri di maggioranza della “Bilancia” manifestarono il loro assenso.

Inoltre, il segretario comunale espresse un parere consultivo favorevole alla costruzione del fabbricato.

Ma, inaspettatamente, tutti gli eletti di Zuni (5) e di Visciano (6) si coalizzarono a prescindere dalla lista di appartenenza.

La nuova maggioranza trasversale pretese lo spostamento della costruzione del fabbricato di un centinaio di metri verso il Seminario perché ritenuta troppo vicina a Petrulo.

I consiglieri petrulesi, divenuti minoranza, dovettero piegarsi alla volontà altrui.

Così, il municipio fu edificato all’inizio di via IV Novembre.

La ridicola traslazione fu motivo di polemiche campanilistiche che si protrassero per diverso tempo.

Verso la metà degli anni ’60, gli uffici si trasferirono dalla vecchia sede di Via Roma alla nuova.

Successivamente, il terreno, destinato in origine all’opera pubblica, fu ceduto ad una cooperativa.

L’impresa costruì sul suolo un immobile di cinque piani destinato a civile abitazione

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