Piccole Serve di Gesù

Piccole Serve di Gesù

Le Suore dell’ordine della Congregazione delle Piccole Serve di Gesù sotto la protezione di Maria SS. del Buon Consiglio (Mater Boni Consilii) si stabilirono a Petrulo, frazione di Calvi Risorta, il 1° agosto 1888 nell’abitazione del signore Giuseppe Izzo situata nel centro del borgo caleno.

Con una decisione presa di comune accordo tra il superiore dell’ordine monastico e il reverendo parroco don Sebastiano Della Peruta, nella casa di Calvi Risorta furono inviate due suore aiutate e sostenute dai petrulesi per tutto quanto potesse loro occorrere.

Le Piccole Serve avevano per scopo l’educazione e la preparazione dei ragazzi di ambo i sessi, in particolar modo delle fanciulle orfane ed indigenti, avendo presente che tale educazione non poteva prescindere anche e soprattutto da quella religiosa.

Le “sorelle”, accogliendo anche le orfane ed abbandonate dei paesi limitrofi, preparavano buone madri di famiglia e brave massaie anche con l’aiuto di un laboratorio femminile di arte e tradizioni.

Inoltre, su disposizione del loro Superiore e in considerazione dei fondi di cui potevano disporre, prestavano l’assistenza agli infermi anche a domicilio e curavano altre opere pie operando sempre nel pieno rispetto delle leggi e delle normative vigenti.

La Congregazione, professando un’assoluta povertà, era interamente abbandonata alla divina provvidenza.

Per il proprio sostentamento, non aveva altre risorse che le oblazioni dei facoltosi e le elemosine delle persone caritatevoli.

Per questa ragione, la comunità religiosa accettava con somma riconoscenza tutte le offerte elargite, sia in denaro che in natura, come farina, pane, pasta, vino, verdura, condimento, legno e mobilio.

I Protettori dell’Opera

Le Piccole Serve annotavano giornalmente in un apposito registro i nomi degli oblatori e le somme ricevute per poi pubblicare a fine anno il rendiconto evidenziando l’elenco degli offerenti e il totale impiego delle donazioni per le opere di beneficenza.

Inoltre, riportavano in un prospetto allegato al consuntivo le elemosine riscosse ed impiegate a Petrulo.

I benefattori dell’oratorio erano divisi in 4 categorie:

il “Fondatore” era colui che donava una casa all’istituto religioso oppure concorreva a procurarla con un’offerta di 1000 lire;

i “Protettori” dell’Opera, invece, si adoperavano per aiutarla e proteggerla in tutti i modi possibili;

i “Cooperatori” erano quelli che nell’anno concorrevano con una offerta non inferiore alle venti lire;

infine, i semplici “Benefattori” elargivano nell’anno almeno una lira.

Contestualmente, il 4 agosto 1888 fu aperta sempre a Petrulo una scuola mista che accoglieva fanciulli e fanciulle di età inferiore o superiore ai 6 anni, distinti rispettivamente in obbligati e non obbligati.

Nell’anno della sua fondazione, l’educandato della cittadina calena, diretto dalla signora Celestina Cortese, ospitava 53 fanciulli, 15 maschi e 38 femmine, dei quali 11 obbligati, cioè 3 maschi e 8 femmine.

L’istituto era sprovvisto di tutti gli arredi necessari al proprio funzionamento.

Per questo motivo, solo pochi alunni, portando dalle loro case una sedia o una panchetta, erano seduti, mentre gli altri rimanevano in piedi o inginocchiati o seduti per terra.

I piccoli e i ragazzi frequentavano la scuola dalle otto del mattino alle quattro o cinque del pomeriggio per poi far ritorno a casa.

L’arrivo delle suore a Petrulo

Durante le lezioni recitavano le preghiere ed intonavano canzoncine ascetiche.

A quell’epoca, però, le autorità scolastiche provinciali non videro di buon occhio l’iniziativa.

Su sollecitazione del delegato caleno, l’Ispettore Scolastico di Caserta si recò a Petrulo per controllare che tutto fosse in regola.

All’insegnante chiese se avesse o meno la patente magistrale.

Lei obiettò di aver avuto istruzioni dal suo superiore di non rispondere a questa domanda, qualora le fosse stata formulata.

Il funzionario inviò una relazione al Prefetto della Provincia di Terra di Lavoro evidenziando che la scuola di Petrulo era stata aperta abusivamente contravvenendo ai dettami del Regio Decreto del 16 febbraio 1888 n. 5292 (“Regolamento unico per l’istruzione elementare”).

In aggiunta, informò l’illustrissimo Procuratore che “il fondatore dell’ordine delle Piccole Serve Signor Michele Costamagna non aveva fatto buona impressione in questo luogo poiché era stimato generalmente uomo poco colto e volgare nei modi, come pure le suore preposte alle scuole non erano che delle povere donne abbastanza inviluppate e tutto lasciava credere che appartenevano a famiglie di estrazione civile“.

Ciò nonostante, le suore rimasero a Petrulo per diverso tempo contribuendo alla crescita sociale e religiosa della comunità calena.

Nell’estate del 1888, prima del loro arrivo, le mura di Calvi Risorta e dei comuni limitrofi furono tappezzate di manifesti per dare il giusto risalto all’evento.

Piccole Serve di Gesù

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