Il XV Vescovo di Calvi – Passivo

Passivo, il quindicesimo Vescovo di Calvi

Il quindicesimo Vescovo di Calvi fu un certo Passivo.

Il prelato nonché cittadino caleno salì sulla cattedra episcopale della città nell’anno 816.

Tra le sue opere, si annoverano la riedificazione del vescovado nell’823.

Il fabbricato, destinato a residenza del clero cattolico , si presentava alquanto rovinato.

L’episcopio non solo abbracciava la Cattedrale, ma secondo il Mazzocchi (3), oltre la chiesa vescovile

adiacentia aedificia, veluti baptisterium,
unum aut plura sacraria, accubitus, sive triclinia,
tabularia, apothecas, et cetera huiusmodi.
His odde proxima Oratoria, five ecclesias, quae et si discreta,
tamen unum cum Cathedrali efficiebant”.

Passivo fu un uomo semplicissimo.

Il 14 e 15 novembre 826 partecipò al Concilio di Roma (Concilium Romanum) presieduto da Papa Eugenio II.

Al sinodo locale parteciparono 63 vescovi, 17 sacerdoti e diversi diaconi dei territori pontifici e del regno franco d’Italia.

Durante i lavori, furono nominati trentotto canonici.

Inoltre, discutendo di vari temi, decisero tra l’altro di:

  • negare ai sacerdoti di convivere con i laici
  • imporre ai chierici di risiedere nella parrocchia, avendo in comune refettorio e dormitorio
  • proibire le ordinazioni di sacerdoti non necessarie
  • ristrutturare le chiese in rovina dai loro possessori
  • impedire ai laici durante la messa l’ingresso nella parte della chiesa riservata ai sacerdoti
  • ordinare la costruzione delle scuole per il popolo
  • vietare di ballare e banchettare in chiesa nei giorni di festa, avvertendo i fedeli di recarsi nei luoghi di culto solamente per la preghiera
  • non consentire a qualsiasi uomo di avere due mogli, o una moglie e un’amante contemporaneamente perché “quando non c’è profitto per la casa, c’è una perdita per l’anima“.

Dunque, il gran Vescovo di Calvi, come dice il Di Meo (4), contribuì alla riforma religiosa voluta dai carolingi.

Passivo morì a Sessa il 9 luglio dell’825.

Qui fu sepolto nella tomba di suo fratello Riso, vescovo di Sessa.

Bibliografia:

1) D. Giuseppe Cerbone, Vita e passione delli gloriosi martiri Santo Casto Vescovo di Calvi, e Santo Cassio Vescovo di Sinuessa, Napoli 1685
2) Mattia Zona, Il Santuario Caleno che contiene le memorie sacre della chiesa di Calvi apostolica, Napoli 1809
3) Francesco Granata, Storia sacra della chiesa metropolitana di Capua, Tomo 2, Napoli 1766
4) Alessandro Di Meo, Annali critico-diplomatici del Regno di Napoli della mezzana età, Volume 3, Napoli 1797

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